Ripartire dalle Città (Inchiesta Covid)

Ad un certo punto della quarantena è stata proprio un’urgenza e una esigenza forte il bisogno di rimettersi in contatto con i bambini, con i giovani e con una buona parte di quei compagni/e di strada.

E allora cosa abbiamo fatto? Ci siamo telefonati, scritti, a volte abbiamo fatto videochiamate per capire se “il nostro furgoncino” poteva in qualche maniera raggiungere ancora una volta non solo i territori, ma le nostre case eci siamo chiesti insieme di che cosa aves simo bisogno nella fase di chiusura; ne è uscita fuori la necessità di comunicarsi come si stava vivendo e di provare ad immaginarsi in qualche maniera un futuro.

E quindi ancora una volta abbiamo tentato “un’inchiesta” (non così ludica in questo caso) attraverso queste due semplici domande:

  1. Descrivi il tuo stato d’animo e come ti senti attraverso una foto, un disegno, una canzone, con qualche riga scritta o con quello che ti capita di fare più spesso in questi giorni.
  2. Quale sarà la prima cosa che vorrai fare in Pubblico, quando si potrà uscire?

Il processo, accolto con calore e piacere da tanti, è stato un minimo segnale, ma di autentico e sincero ascolto, uno stare accanto voglioso di determinare insieme una qualche ipotesi di ripresa sociale.

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Descrivi il tuo stato d’animo e come ti senti attraverso una foto, un disegno, una canzone, con qualche riga scritta o con quello che ti capita di fare più spesso in questi giorni.

ALBA ASSEMBLEA

Cerco di non pensare più di tanto e mi dedico al lavoro manuale con legno e ferro.
Sto reimparando a suonare la chitarra, mi sembra di metterci più impegno.
Sono molto annoiato.
Sto imparando “l’arte” di non demoralizzarmi, non so se ci riesco.
Arrabbiato per indifferenza di lunga durata sulla salute pubblica, il sociale.
Mi capita di stare alla finestra, malinconia.
Mi sento sola, fumo molto di più e prima cercavo di evitare di stare a casa!
Dipingo, costruisco attrezzi, tanti troppi alti e bassi di umore che mi fanno male.
Fatica di stare dietro al Pc, fortuna ad averlo, pressione scolastica a distanza.
Impotente.
Squattrinata senza il mio lavoretto.

SAN DAMIANO D’ASTI

Mi sento molto triste perché non posso vedere i miei amici.

Io in questo periodo mi sento un po’ sola, ma anche felice perché so che torneremo a vedere i nostri amici.

La canzone che rappresenta il mio stato d’animo è “Giusy” di Ultimo; in essa si trova una frase per me significativa: “E ricorda che dal dolore si può ricominciare”. Mi sono sempre ripetuta questa frase nei momenti difficili. […] Ogni giorno per darmi forza ripeto le parole di questa canzone… ormai fanno parte di me”.

“Chi desidera vedere l’arcobaleno, deve imparare ad amare la pioggia” P. Coelho – In questo momento buio e difficile anche io come tante altre persone ho dei momenti di sconforto perché sono lontana dalle persone e da tutto il resto (i famigliari, gli amici, anche dai miei compagni di scuola).

“Sai che cosa penso? Che se non ha un senso domani arriverà…” V. Rossi – Ho dei momenti di sconforto perché mi sento allontanata da tutti e da tutto. Le persone che mi mancano di più sono i miei amici e i miei famigliari. Mi mancano molto anche i miei compagni di classe.

[Disegno di una faccina triste] Questo è il mio stato d’animo perché mi mancano quasi tutte le persone che vedevo prima della quarantena’.

“E sembro matto, matto come un tornado hai scompigliato tutto!!!” [emoticon con la testa che esplode, ed altre due con l’espressione perplessa].

“Perché noi siamo un magnifico difetto che con te è stupendo e non voglio dare un senso a tutto questo ma con te è diverso…” Benji e Fede – triste’.

“Sei tu che mi fai stare bene quando io sto male e viceversa” – Mi sento bene sinceramente perché ho trovato un gruppo di amici che mi vuole bene e mi sento accettata, per questo ho scritto quella frase.

In questa quarantena ho capito quanto sia bello uscire!!! Non sono tanto triste, anche se non vedo i miei amici da oramai due mesi, perché so che sto facendo una cosa utile. – “A volte allontanarsi è l’unico modo per essere lì con qualcuno”. Ho deciso di inserire questa frase perché mi ha colpito molto […] Credo che in questo periodo sia necessario cercare di aiutare a combattere questa pandemia, quale cosa più semplice di restare a casa?! Questo è anche un gesto di rispetto per i medici e le persone malate o che hanno perso dei parenti.

“Andrà tutto bene” 883’.

In questo periodo mi sento un po’ in gabbia.

“Nessuno nota la tua tristezza, le tue lacrime, il tuo dolore, però tutti notano i tuoi errori” – delusione e malinconia.

“Mi son svegliato con un sentimento strano, il ritmo che mi gira in testa come un uragano” – noia e scocciato.

“Ma quanto costa la felicità? Non ci resta che essere felici senza”. Benji e Fede’.

“Ce [Disegno di un pentagramma con rappresentate le note la fa re] mo” – ecco che cosa penso ogni giorno!

Serenità [Rappresentato con un collage].

“La forza della vita. Anche alle prigioni della nostra ipocrisia anche in fondo agli ospedali della nuova malattia c’è una forza che ti guarda e che riconoscerai è la forza più testarda che c’è in noi che sogna e non si arrende mai è la volontà più fragile e infinita la nostra dignità la forza della vita” Paolo Vallesi [Disegno di un cuore arcobaleno] – Nonostante mi sento triste per la brutta situazione cerco di pensare alle cose belle, mi prendo cura degli animali così mi sento felice’.

“La vita umana è come un pendolo che oscilla incessantemente tra noia e dolore con intervalli fugaci e per di più illusori di piacere e gioia” – noia e dolore’.

“Vorrei prenderti per mano, dirti che il dolore è solo un invenzione dell’america. Adesso stringi la tua stella al petto, guarda il cielo anche se spento, un sognatore non si spegne mai”. Speranza.

‘”Tutto ciò che sappiamo è rimasto incerto” – In questo ultimo periodo il mio stato d’animo è molto confuso e incerto perché con questa storia del coronavirus tutti noi siamo confusi. Ogni giorno al telegiornali ci sono nuovi contagi e nuovi morti e questo mi mette molta ansia perché ho paura che qualcuno della mia famiglia possa prendere il virus. Spero che questo periodo passi il più in fretta possibile, così ritorneremo più forti di prima.

In questi tempi mi annoio molto e mi piacerebbe ritornare a scuola.

MONTICELLO

22:22; artista: Ghali: la canzone è una dedica d’amore del cantante che fa emergere in alcuni versi l’ansia dello stare lontani dalle persone amate (“Io non cerco scorciatoie […] Ma qualcuno che mi voglia bene […] Tu sai bene, non sopporto la distanza; Mi viene l’ansia, ma poi mi passa; Se ci parliamosottovoce sottocassa […] chissà se riusciremo mai a dialogare; Letti corti, piedi fuori, è normale; Anchestasera dormirò in diagonale”.

Niente proprio; artista: MadMen: quello che emerge dal testo della canzone in questione è l’apatia, il pessimismo e il nichilismo dell’autore (“Non mi fotte niente proprio, niente proprio […]
Morirò da solo in un albergo come Tenco; Tutta la mia gioventù bruciata, tutto fumo; Niente arrosto, tuttofumo, tutto fumo; Non crediamo ancora a niente, né nessuno”).

Vita; artista: Carl Brave: la necessità di avere legami che hanno senso e che fondino le nostre vite

(“Se, ti do (ti do), la mia vita in mano; Giura che (che), poi tu (giura), me la tratti bene bene;

E, lo sai; Che te la perdi in borsa […] Se, ti do, tutta la mia vita; Giura che, poi tu, te la stringi al petto forte; Epoi, peròMe la riporti indietro con qualcosa in più, qualcosa in più”).

Good times; artista: Ghali: la canzone fa emergere la necessità e la ricerca di uno “stare bene” dell’autore (“Bell’atmosfera; Ti prego non mi uccidere il mood, dai; Chi se ne frega dei tuoi “ma”, dei tuoi “se”, dei tuoi”bla-bla”; Voglio stare in good time (Voglio stare in good time)”).

Fiori di Chernobyl; artista: Mr. Rain: nella canzone l’autore fa emergere speranza e la voglia di libertà, ma la libertà secondo l’artista richiede molti sacrifici. Inoltre, sin dalla prima strofa l’autore fa emergere che persino dai sentimenti più dannosi possono nascere gesti d’amore («La libertà spaventa più di una prigione e tutti cercano qualcuno per cui liberarsi. L’odio uccide, forse è vero come dicono, ma so che è da un veleno che nasce un antidoto»). Anche i sogni, come la libertà, richiedono sforzi e sacrifici, perché anche loro, per Mr.Rain, nascono dagli incubi («vieni con me, la strada giusta la troviamo solo quando ci perdiamo e restiamo da soli perché è dagli incubi che nascono i sogni migliori»). In sintesi: lo scopo dell’autore è quello di far emergere che anche dopo le stragi più devastanti è possibile rinascere («anche a Chernobyl ora crescono i fiori»).

Non ci sto; artisti: Shablo, Marracash, Carl Brave: la difficoltà di definire una situazione nuova e abbastanza nebulosa come è stato il lockdown “E, sai perché mi piacciono gli horror?; Perché almeno è chiaro chi è il mostro; tu indossavi maschera della tipa apposto; Io mi sbattevo tipo zattera in mare mosso;

ALBA MORETTA

Gruppo 1

I genitori più presenti in casa e tutti uno spazio (cortile/giardino) che si è rivelato fondamentale per giocare, stare all’aperto, andare in bicicletta e socializzare comunque con i vicini di casa, pur mantenendo le distanze. Il fastidio maggiore per loro è stato il sovraccarico dei compiti scolastici. Il loro più grande desiderio, tornare a vedere gli amici e i compagni di classe di persona e non attraverso uno schermo.

Gruppo 2

Il progetto si è concentrato sulla rielaborazione emotiva del vissuto di questo periodo di isolamento che per comodità riassumerò con un titolo:

  • “cosa ho imparato di nuovo”:
    l’uso delle tecnologie, a cucinare, a condividere spazi e tempo coi familiari (tema molto sentito), anche se i miei danno di matto molto più spesso…
    adesso sono io ad insegnare ai miei come ci si collega con la scuola mia mamma mi permette di badare a mio fratellino mentre lei lavora
  • “cosa mi manca di più”:
    all’unanimità mancano gli amici e i compagni di gioco (pochi hanno indicato anche i nonni o le tate)
  • Come mi fa stare questa situazione?
    ho paura che non potrò cambiare scuola (per andare alle medie),ma anche di non rivedere più le mie maestre e la mia vecchia scuola (confusione sul futuro)
    vorrei prendere il virus, guarire e poi non preoccuparmene più e uscire di nuovo

Dalla visione del kamishibai “L’uomo che piantava gli alberi”

Parole chiave:

SOLITUDINE
DESERTO
SILENZIO
POVERTÀ
PASSATO
ALBERO

COSTRUIRE
MANI
GHIANDE
IMPEGNO
FANTASIA
PIANTARE
TEMPO

INSIEME
SPAZIO PER TUTTI
BOSCO
FUTURO
DIVERTIMENTO
PAESE
COMPAGNIA

I ragazzi, al termine dell’attività hanno notato come le parole rosse “andassero bene” per descrivere il periodo di isolamento che stavamo vivendo, mentre le parole blu fossero perfette per “quando torneremo normali”. Abbiamo dedotto insieme che quelle verdi sono quelle dell’impegno per arrivarci nel modo migliore.

Gruppo 3

Come KAMISHIBAI abbiamo visto e commentato insieme “L’ISOLA DEL TESORO”.

Alle mie domande legate al tempo, a come immaginerebbero un mondo in cui la moneta è il TEMPO, sono uscite due fazioni:

  • Sarebbe bello vivere in una realtà in cui la moneta è il TEMPO perché non ci sarebbe il pensiero di dover fare soldi, ma si condurrebbe una vita fatta di semplici gesti di cortesia e ci sarebbe più tempo per stare insieme.
  • Non sarebbe bello vivere in un mondo in cui la moneta è il TEMPO perché se si vuole dare un aiuto lo si deve dare senza pretendere nulla in cambio. Se la moneta fosse il TEMPO non ci sarebbe più gente che compie atti di altruismo.

Alle domande legate a questo periodo di lockdown i ragazzi hanno manifestato gioia e tristezzaGioia di restare a casa e dedicarsi ai loro hobby (tv, lettura, giochi di società..), ma soprattutto la gioia di stare in compagnia dei genitori che solitamente non hanno mai molto tempo per giocare/ascoltare a causa degli impegni lavorativi.

Tristezza perché sono state tolte tutte le attività scolastiche ed extrascolastiche senza preavviso, senza poter salutare amici e insegnanti.

Sollievo  perché a scuola puoi essere deriso da alcuni compagni e in questo periodo, lontano da un contesto che appunto può essere difficile,ci si sente più tranquilli.

I ragazzi hanno risposto: riabbracciare nonni e cugini lontani! Amici, compagni di classe… bene o male li hanno visti grazie alla DAD.

CORNELIANO/PIOBESI

Faccio fatica a capire cosa stia capitando.

I primi giorni bellissimi, sembrava una bella vacanza, ora mi rompo parecchio.

Che noia, però divertente stare on line, parlare fino a tardi in chat.

Mi invento le ricette con mia sorella.

Ho disegnato degli arcobaleni, in questi giorni mi piace così.

Ho fatto delle “cartoline” come facevamo al Cvk con le persone che parlano dai balconi.

Mi sento abbastanza sola.

Gioco molto di più alla Play.

Non riesco a fare i compiti on line.

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2

Quale sarà la prima cosa che vorrai fare in Pubblico, quando si potrà uscire…

ALBA ASSEMBLEA

Organizzare un bel torneo di calcetto al campetto.

Rivedersi e toccarsi.

Fare una serata di festa musicale all’aperto.

Vorrei stare nella città, girarla anche di notte.

Stare in piazza a fare festaccia e fare politica (volantini, aiutare gli Altri).

Abitare le strade, ma non quelle morte, che già prima del virus erano disabitate, farne spazi di cultura e condivisione, permessi o no!

Voglio recuperare la mia festa per i 18 anni, vedere mia nonna.

Il caffè al bar prima di entrare a scuola, sensazione di “casa” e guardare le ultime tavole disegnate il giorno prima.

La prima cosa che voglio è stare vicino al mio fidanzato senza aver paura di fare qualcosa di male.

Vorrei “fare un salto” di impegno in quelle cose che prima per pigrizia o fatica non ho mai fatto (impegno sociale e civico).

Non riesco purtroppo a fare programmi e la cosa mi disturba, sicuramente incontrare i miei nonni e amici.

SAN DAMIANO D’ASTI

Dopo la quarantena vorrei: incontrare i miei amici; parlare insieme a loro; guardare un film assieme; fare i compiti con loro.

Salutare e abbracciare i miei amici; parlare; fare qualche attività.

Scherzerei con i miei amici e riderei con loro e mi divertirei molto con loro’.

Quando finirà questo periodo molto triste, per prima cosa andrò dalle mie nonne, poi incontrerò tutti i miei compagni di scuola nel parco di Via Cici per ricordare i momenti trascorsi insieme, organizzerò un pic-nic, andrò alle giostre…, ma soprattutto sarò FELICE di stare in compagnia degli altri. Apprezzerò tutto e con più umiltà! #andràtuttobene.

[…] Quando finirà tutto questo e quando si potrà uscire vorrei rivederli, in via Cici.

[…] vorrei rivederli, [i miei compagni di classe] quando si potrà uscire, in Via Cici.

Quello che voglio fare in via Cici è: divertirmi; stare con i miei amici/mie amiche; fare giochi divertenti.

Non appena ci daranno un’po’ più di libertà, mi piacerebbe che in “Via Cici” venisse proiettato un nuovo film (magari comico) all’aperto, come era stato fatto un po’ di tempo fa per il film “Wonder”.

Appena si concluderà questa situazione di emergenza, l’unica cosa che desidero fare più di ogni altra cosa è rivedere e poter abbracciare le mie amiche, non mi importa dove, basta che loro siano presenti. Le mie amiche, in particolare una, sono la cosa a cui tengo di più dopo la mia famiglia, perché loro per me sono come una seconda grande famiglia.

[…] Appena finirà questo periodo, spero il prima possibile, uscirò con i miei amici e probabilmente andremo a mangiare una pizza (se le pizzerie riapriranno) o al parco in Via Cici, a cui oramai siamo “affezionati”.

La prima cosa che farò nella fase 2 è fare un giro in bici con i miei amici.

Appena finirà la quarantena andrò a trovare i miei amici e le mie amiche per uscire e riprendere la normalità.

Appena finirà questo periodo vorrei fare in pubblico e in gruppo in via Cici qualcosa di unico. Avevo in mente delle idee: fare una festicciola intitolata “siamo tornati” con magari una proiezione di tutti i lavori che abbiamo fatto in questi 3 anni; organizzare dei pomeriggi d’incontro libero a tutti coloro che vogliono venire a vivere altre emozioni senza fiato con un nuovo progetto ma stavolta con gli abitanti della città e con “noi”.

Giocherei a calcio; fare una passeggiata’.

Quando tutto tornerà come prima vorrei tornare in via Cici assieme ai miei amici e passare un intero pomeriggio. Potremo finalmente correre, saltare, abbracciarci, urlare a pieni polmoni. Tutto questo assieme a qualche bel libro da leggere! #uniticelafaremo #ioleggoperché #distantimauniti #iorestoacasa #andràtuttobene.

Dopo questa quarantena vorrei che in via Cici ci fosse il concerto di fine anno.

Quando tutto questo sarà finito vorrei che tutti noi ci incontrassimo nel parco di via Cici, ci abbracciassimo e tutti assieme fare festa.

Appena potremo uscire mi piacerebbe fare una festa in via Cici con tutte le persone che vorranno partecipare e creare dei giochi per divertirci tutti assieme.

Per prima cosa andrei in pizzeria e poi al cinema con la mia famiglia, che è ciò che mi manca di più. Al parco di via Cici non so che cosa fare, forse potremo vederci con tutta la classe.

Appena sarà finita la quarantena la prima cosa che farò è andare dalle mie cugine più grandi perché mi mancano tanto e inoltre vorrei portare mia sorella e i miei cugini più piccoli al parco così possono giocare tutti assieme.

MONTICELLO

Vedere i miei amici; andare a mangiare una pizza; andare al mare.

Rivedere la mia compagnia di amici.

Uscire con gli amici; mangiare sushi e pizza; andare in giro a fare shopping.

Cantare in mezzo alla strada; dormire in spiaggia; buttare un’amica in Piscina; fare un viaggio; spendere tanti soldi in vestiti; mangiare tanti gelati.

Vedere voi; vedere e abbracciare un amico; andare in moto/cavallo; tante pizze; tornare nella mia amata palestra.

Vedere voi; shopping; andare in pizzeria; andare al cinema; andare al mare.

Uscire uscire uscire uscire; sfondarmi al Mc; giocare fuori; le caramelle.

ALBA MORETTA

Gruppo 1

Il loro più grande desiderio: tornare a vedere gli amici e i compagni di classe di persona e non attraverso uno schermo.

Gruppo 2

Cosa vorrei fare, appena potrò: vorrei finire di costruire la capanna che ho iniziato col mio amico e non sapevamo che non avremmo mai potuto finirla e soprattutto chissà se potremo usarla ancora…

Vorrei invitare gli amici a vedermi mentre vado sul quad…

Vorrei tornare a chiacchierare con le mie amiche come facevamo a scuola.

Gruppo 3

I ragazzi hanno risposto: riabbracciare nonni e cugini lontani! Amici, compagni di classe… bene o male li hanno visti grazie alla DAD.

CORNELIANO/PIOBESI

Vorrei iniziare subito Estate Ragazzi e piscina.

Fare un bel torneo.

Fare i cinema a San Bernardino e mangiare la pizza insieme.

Uscire alla sera al campetto e a San Bernardino.

Giocare e girare anche alla sera.

Uscire con le mie amiche e non stare a casa.

Salutare i professori e girare in mountain sui sentieri.

Fare passeggiate S4 e stare con amici.

Giocare a calcio e uscire alla sera.

Giocare con le carte con gli amici e andare  San Bernardino di sera.

Guardare le stelle.

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